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Una ricerca del cresme, presentata il 25/02/2014 a un forum promosso da Ance, Consiglio nazionale degli architetti e Legambiente, ha evidenziato che l’Italia spende, ogni anno per i consumi termici ed elettrici:
  • 45,2 miliardi di euro negli 11,8 milioni di edifici residenziali;
  •  1,3 miliardi nelle 52mila scuole;
  •  644 milioni nei 13,7mila edifici pubblici.
Risulta immediatamente evidente la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti attraverso un programma di riqualificazione, che già ora rappresenta il comparto delle costruzioni che ha tenuto meglio alla crisi.Riqualificazione: settore trainante dell’edilizia
Secondo la ricerca del Cresme tra il 2006 e il 2013 il valore complessivo della produzione si è ridotto del 32%, mentre gli investimenti sulla nuova edilizia residenziale sono crollati del 58,7%. La crisi non ha risparmiato neppure gli investimenti in edilizia non residenziale e le opere del genio civile. Accanto a questi dati sconfortanti è nato una “nuova” attività: la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente abbinata all’energy technology. Dal 2006 al 2013 il peso dell’attività di manutenzione e recupero del patrimonio esistente sul totale del valore della produzione è cresciuto di oltre 11 punti percentuali. Si arriva a questo risultato sia per la pesante riduzione degli investimenti in nuove costruzioni, sia per la crescita dell’attività di manutenzione che è passata dai 106,5 miliardi di euro del 2006 ai 115,1 del 2013. Bisogna poi considerare il comparto delle fonti energetiche rinnovabili, che nel 2013 ha registrato investimenti pari a 7,5 miliardi di euro.
In conclusione,nel 2013, la spesa per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio esistente, comprendendo anche l’efficientamento energetico è superiore al 65% del mercato dell’edilizia nel suo complesso.

Incentivi fiscali
Gli incentivi fiscali (detrazioni al 50% per interventi ri ristrutturazione e al 65% per quelli di riqualificazione) danno sicuramente una forte spinta agli interventi in questo campo.

La situazione dei consumi
Nonostante le politiche incentivanti abbiano dato impulso al miglioramento energetico degli edifici, in Italia i consumi per il riscaldamento e l’elettricità delle abitazioni costano 45,2 miliardi di euro, quelli delle scuole 1,3 miliardi e quelli degli edifici pubblici 644 milioni.
Per raggiungere dei risparmi energetici sarebbe necessario agire sui segmenti del patrimonio edilizio più deboli dal punto di vista energetico e maggiormente energivori, come il 49% di edifici per uffici pubblici che ha più di 70 anni o il 35% delle scuole costruite più di 50 anni fa.

By |2017-01-31T17:42:27+01:00Febbraio 27th, 2014|News|